Eva Carlevaro (membro di comitato 2018-2023)

 

Quali sono stati i suoi primi contatti con l’ARS?

Il mio primo contatto con l'ARS risale a circa 20 anni fa, durante l'assemblea generale tenutasi a Locarno, dove ho avuto l'opportunità di presentare la mia tesi di laurea sulle tombe romane della necropoli di Locarno-Solduno.

Quale scoperta o progetto di ricerca ha segnato la sua carriera?

Il progetto più importante a cui ho partecipato, e che ho avuto anche il piacere di coordinare, è stato lo studio della necropoli di Giubiasco, un progetto del Museo nazionale svizzero durato oltre 10 anni e che ha coinvolto varie università elvetiche, nonché l’Ufficio dei beni culturali di Bellinzona. Si trattava di un progetto di studio dedicato a uno dei più grandi sepolcreti di epoca celtica e romana rinvenuti nella Svizzera italiana utilizzato per un lungo periodo di tempo e non ancora analizzato nel suo complesso a causa delle difficili vicende di scavo. Nell’ambito di questo progetto io mi sono in particolare occupata delle tombe di epoca romana.

Può raccontarci un aneddoto legato ad un congresso dell'ARS?

Gli anni in cui sono stata nel comitato ARS sono stati particolari. La pandemia ha colpito anche le nostre riunioni annuali, e ci ha visto annullare l’assemblea organizzata a Lucerna. Come comitato abbiamo cercato di trovare soluzioni e abbiamo permesso ai soci di pubblicare le loro relazioni online. Ma l’assemblea generale più originale è stata, a mio avvisto, quella organizzata a Basilea nel 2023, dove abbiamo potuto utilizzare le sale del Gran Consiglio basilese. Una splendida sala che ha accolto oltre 150 soci e socie ARS.

Come vede lo sviluppo dell'archeologia romana in Svizzera nei prossimi anni?

L’archeologia romana, ma più in generale l’archeologia in Svizzera soffre, a mio avviso, del fatto che nel nostro Paese la gestione dell’archeologia sia di competenza cantonale. Questo porta a grandi disparità nella ricerca archeologica tra i cantoni. In alcuni cantoni, addirittura, non esiste un Servizio archeologico e ciò comporta una perdita irreversibile del nostro patrimonio culturale. Questo purtroppo è uno dei punti dolenti del nostro governo federale e credo che debba essere corretto in futuro (lontano, temo) per garantire un livello uniforme di ricerca in tutta la Svizzera.

Ha un desiderio per il compleanno dell’ARS?

Auguro all’ARS, che quest’anno compie 50 anni, un felice compleanno e 100 di questi giorni! Negli ultimi anni, il comitato ha compiuto numerosi progressi, come ad esempio, il colloquio organizzato l’anno scorso a Berna “La società romana delle provincie in primo piano”, il nuovo logo, i primi passi nei social, o ancora la parziale digitalizzazione degli archivi ARS. Mi auguro che nel comitato possano trovare spazio persone giovani portatrici di idee e di proposte sempre nuove.


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